Si chiamerà Agenzia delle Entrate Riscossione il nuovo ente che sostituirà da luglio Equitalia e che si troverà subito alle prese con la rottamazione delle cartelle annunciata dal governo Renzi.
Soppressione di Equitalia dal 1.07.2017 e conseguente sanatoria dei ruoli. Sono le principali novità fiscali del D.L. 22.10.2016 con le misure fiscali urgenti che anticipano la manovra 2017.
La chiusura di Equitalia sembrerebbe una risposta popolare alla asserita disumanità dell’esattore. E allora per umanizzare il Fisco si affida la riscossione all’Agenzia delle Entrate. Detto così potrebbe apparire sarcastico ma, in effetti, è un comportamento logico. Nell’immaginario collettivo Equitalia è ostile, formale, insensibile. Applica procedure vessatorie, compila moduli anacronistici esasperando cittadini e contribuenti, trattiene per sé commissioni ingiustificate.
Equitalia, con il suo personale bancario, rappresenta per la più parte dei cittadini il front office degli enti impositori, così candidandosi a vittima sacrificale nell’era del consenso. Che poi il nuovo che verrà sarà meglio del vecchio, lo vedremo.
E allora, per decreto, dal 1 luglio Equitalia chiuderà. Ma un secondo dopo gli 8.000 dipendenti riprenderanno il vecchio lavoro con un nuovo datore di lavoro, tale Agenzia Entrate – Riscossione. Soluzione ponte per non far piombare nei ranghi della Pubblica Amministrazione personale assunto senza concorso e con retribuzioni non confrontabili. A regime si annuncia la pubblicizzazione del rapporto di lavoro e quindi la fusione con l’Agenzia fiscale. Il matrimonio tra un ente pubblico ed una Spa richiederà una parvenza di concorso per i dipendenti, ed i sindacati già annunciano battaglia.
Sul fronte dei contribuenti la novità è rappresentata da una nuova sanatoria dei ruoli formati al 31.12.2015, su una base di circa 50 miliardi di euro.
La rottamazione non eviterà di pagare le imposte dovute, gli aggi spettanti ad Equitalia (6-8%), le spese di procedura, e parte degli interessi. In sostanza,lo sconto riguarderà sanzioni ed interessi di mora.
Il problema dell’IVA, che è un’imposta comunitaria, è stato risolto escludendo dalla sanatoria i ruoli relativi all’IVA sulle importazioni. Anche le multe stradali entrano nella sanatoria, ma gli importi che potranno essere abbuonati riguardano solo gli interessi per tardivi pagamenti e non la sanzione vera e propria. Questa procedura sarà estesa anche ai concessionari scelti dai Comuni diversi da Equitalia.
La procedura per l’adesione parte sempre da un’istanza del contribuente che dovrà rinunciare ai contenziosi in essere, così aggiungendo all’efficacia della misura un significativo taglio delle liti tributarie. Sarà possibile una rateizzazione. Il nuovo esattore comunicherà gli importi da pagare.
Difficile dire cosa succederà ai contribuenti che hanno impugnato le cartelle ma, nel contempo, le hanno pagate per evitare la riscossione coattiva. Sembrerebbe che questi contribuenti virtuosi dovranno continuare il contenzioso, nella peggiore tradizione del “chi ha dato ha dato”.
Chi ha, invece, in corso un piano di rateazione sarà ammesso alla definizione ma dovrà comunque presentare l’istanza.